“Sì, lo voglio”: quando il matrimonio s’ha da fare grazie all’interprete

Interprete di matrimonio
Avresti mai pensato di celebrare un matrimonio? L’interprete è quel lavoro che ti permette di vestire proprio i panni di tutti, persino quelli dell’ufficiale di Stato Civile!
In questo articolo ti faremo scoprire una sfera magica e romantica: quella del wedding interpreting. Cosa si intende e quando viene utilizzato?

Chi è l’interprete di matrimoni (Wed Interpreter) e perché la sua figura è così importante?

Questo particolare tipo di interpretariato, indubbiamente tra i più coinvolgenti, è quel servizio linguistico che si presta quando gli sposi decidono di contrarre matrimonio civile in un altro Paese di cui non conoscono lingua e legislazione. Nel caso dell’Italia, il Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) n. 396 del 3 novembre 2000, prevede all’art. 66 che “nella ipotesi in cui lo sposo non conosce la lingua italiana […], l’ufficiale dello stato civile celebri il matrimonio con l’ausilio di un interprete […] per rivolgere allo sposo le domande, riceverne le risposte e dargli comunicazione delle disposizioni contenute negli articoli 143, 144 e 147 del codice civile e della dichiarazione di unione degli sposi in matrimonio”.

Di conseguenza, la presenza dell’interprete, oltre a essere prevista dalla legge, è di estrema importanza perché consente ai coniugi, ai testimoni e agli eventuali invitati di comprendere tutto ciò che viene detto/letto dal celebrante e di essere informati sulle varie fasi del rito.
In quale modalità lavora l’interprete in un contesto del genere?

Sicuramente la più indicata è la consecutiva, che permette all’interprete di prendere appunti durante l’esposizione dei contenuti del rito da parte dell’ufficiale civile e restituire poi il messaggio agli sposi e ai loro ospiti. È molto frequente anche la traduzione a vista in questa tipologia di incarico perché potrai tradurre a vista i verbali da firmare prima e durante la cerimonia.

Come sappiamo, questo è un tasto dolente per tutti gli interpreti e traduttori che esercitano in Italia. Infatti, non essendoci un albo di riferimento, anche il famoso “cugggino” che parla dieci lingue perché ha studiato sulla Luna può improvvisarsi interprete. Tuttavia, trattandosi di un contesto istituzionale e legale, l’interprete è tenuto a prestare un giuramento e a firmare un verbale, quindi occhio! Giurare il falso è un reato. L’interprete deve chiaramente aver ricevuto una formazione adeguata e mirata per esercitare la professione. Cosa comporta tutto questo?

Sappiamo che interpretare e tradurre non implica soltanto una mediazione linguistica tra le parti, ma anche una componente culturale, fondamentale per far sentire gli sposi e gli ospiti accolti e compresi ed evitare gaffe imbarazzanti!

Non solo, anche la gestione delle emozioni è cruciale ai fini del corretto svolgimento dell’incarico. È innegabile che questo sia tra i contesti più magici e coinvolgenti in cui gli interpreti possano lavorare ed è quindi facile lasciarsi trasportare dalle emozioni… Chi non si scioglierebbe davanti a una coppia innamorata e alle loro promesse? Eppure, l’eccessiva emotività potrebbe giocare brutti scherzi, quindi mai abbassare la guardia!

La preparazione dell’incarico

Non esistono trucchi o magie quando ci si prepara a svolgere un incarico. Come per qualsiasi settore, la parolina magica anche in questo caso è: STUDIARE! Con una buona preparazione, infatti, anche l’imprevisto più grande si può ridimensionare. Più nello specifico, su cosa dovrebbe concentrarsi l’interprete che si prepara per un matrimonio?

  • – Il punto di partenza è sicuramente la preparazione linguistica e terminologica, ma non solo. Come abbiamo già anticipato, è di fondamentale importanza documentarsi anche sulla culture e sulle tradizioni degli sposi e dei loro cari. Facciamo un esempio concreto: per i russi, il sorriso non è un segnale di cortesia ed è riservato soltanto ad amici e familiari, contrariamente a quanto accade nella cultura occidentale. Questo potrebbe ad esempio infastidire gli sposi e compromettere la comunicazione.
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  • – Un’altra informazione da chiedere anticipatamente è il dress code. L’interprete deve essere professionale ed elegante e soprattutto in linea con l’atmosfera del matrimonio. È importante che ci si informi in anticipo sul dress code del matrimonio per rispettare le aspettative degli sposi e degli ospiti, garantendo così una presenza discreta e appropriata durante l’evento.
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  • – Parte integrante della preparazione è anche lo studio del background giuridico (nel nostro caso italiano). Non possiamo non conoscere gli articoli 143, 144, 147 del Codice Civile sui doveri coniugali, che l’ufficiale provvederà a leggere in italiano ai coniugi con successiva traduzione da parte dell’interprete.
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  • – Dopo aver acquisito una certa dimestichezza e sicurezza con la terminologia e in generale con la tipologia di incarico, non rimane che mettere in pratica quello che si ha imparato. Un buon esercizio potrebbe essere tradurre a vista vecchi verbali di matrimonio oppure dei fac-simile facilmente reperibili online.
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  • – Un aiuto non indifferente per assicurarsi che sia tutto sotto controllo e che gli sposi abbiano il matrimonio che hanno sempre sognato è quello degli altri professionisti coinvolti nella cerimonia, come ad esempio ufficiale di stato civile, wedding planner, fotografi, responsabile della location, ecc. È risaputo, l’unione fa la forza e fare lavoro di squadra si rivela sempre una soluzione vincente, soprattutto se sei alle prime armi!

RICORDA! Sai che l’impegno per un matrimonio non si limita al giorno della cerimonia? Il rito civile è infatti preceduto dalla lettura al Comune del verbale di pubblicazione da parte dell’Ufficiale di Stato davanti agli sposi e in presenza dell’interprete (di solito qualche giorno prima della cerimonia vera e propria), dove entrambe le parti verificano che i dati forniti siano corretti ai fini della corretta stesura dell’atto di matrimonio.

Ci sarà dunque bisogno dell’interprete ALMENO in due circostanze diverse: una mattina presso l’ufficio anagrafe per la verifica e lettura del verbale e, poi, il giorno del matrimonio per la celebrazione ufficiale.

Dove trovare incarichi per lavorare come Wed Interpreter?

Per trovare i primi incarichi da Wed Interpreter ti consigliamo di iniziare dal “passaparola” tra colleghi che potrebbero trovarsi a ricevere una richiesta del genere (fidati, capita spesso!). Un altro buon metodo è quello di lasciare la propria business card presso gli Uffici di Stato Civile o di iscriverti presso i tribunali della zona per essere facilmente ricercabile.

Può risultare efficace anche entrare in contatto con la categoria dei Wedding Planner, sono proprio loro che solitamente si occupano di tutta l’organizzazione dei famosi “Destination Wedding” e quindi di aiutare i futuri sposi a cercare un interprete in loco per il loro giorno speciale.

Sempre caro mi fu l’interprete

Instaurare un rapporto di fiducia con gli sposi è impagabile. Ogni coppia è unica ma allo stesso tempo accomunata dall’emozione di essere in un posto speciale a coronare il loro sogno e dare ufficialmente inizio al loro futuro insieme. Sono tanti i momenti toccanti, dalla preparazione al giorno stesso della cerimonia, e in un’atmosfera di gioia e commozione è inevitabile che si crei un legame di complicità tra l’interprete, gli innamorati, i testimoni ed eventuali altri ospiti. Sarai l’anello di congiunzione tra loro e un contesto da favola di cui però non conoscono né lingua né cultura e, in quanto tale, puoi contribuire in vari modi a farli sentire parte integrante di quel luogo che ricorderanno per sempre.

Nel concreto, gli sposi potrebbero ad esempio chiederti dei suggerimenti sui posti da visitare nei giorni precedenti o successivi alla cerimonia, su ristoranti da provare o esperienze uniche e magari anche un po’ “off the beaten track” di cui solo un local potrebbe essere a conoscenza. E gli sposi rimarranno nel cuore dell’interprete, che si sentirà sempre parte di quel momento speciale.

In conclusione, dunque, è cruciale affidarsi a un professionista in un giorno così importante, dai preparativi fino alla cerimonia stessa. A maggior ragione se il wedding planner non può essere presente, l’interprete è davvero l’unico punto di riferimento della coppia. Si dice che il linguaggio dell’amore sia universale, ma in questa circostanza non è proprio così, non è vero, cari colleghi e colleghe? 

 

A cura di Myriam Macrì e Rosamaria Bertugni