La corretta comunicazione tra il personale medico e i pazienti o i loro familiari è fondamentale. Il ruolo del mediatore linguistico in ambito sanitario entra in gioco se si ha a che fare con stranieri, in luoghi in cui c’è una forte presenza di immigrati o con elevati flussi turistici.
Scopri insieme a noi il ruolo del mediatore linguistico in ambito sanitario.
I tipi di interventi
Gli interventi del mediatore possono essere sia di tipo scritto, sia di tipo orale. Per quanto riguarda la traduzione scritta, questa viene utilizzata soprattutto per il materiale informativo, ma solitamente in un ospedale, una clinica o un pronto soccorso è richiesta l’interpretazione in modalità dialogica. Questa tipologia è infatti l’unica che può assicurare una comprensione tra due figure molto distanti tra loro. Abbiamo appunto da una parte il medico, ovvero “colui che sa” e che è in grado di risalire dal sintomo alla patologia per prescrivere una cura, e dall’altra il paziente, che è incapace di risalire alle cause del suo malessere e può spesso trovarsi in uno stato di paura e preoccupazione.
Il contesto
Proprio per il motivo appena illustrato, il mediatore deve essere in grado di creare una situazione di ascolto e comprensione reciproca, dato che si toccheranno argomenti particolarmente sensibili, come sofferenza, guarigione, disabilità, benessere, nascita, morte…
Un vero professionista avrà un atteggiamento empatico, ma non si farà mai coinvolgere emotivamente. Dovrà inoltre conoscere bene la cultura di entrambe le figure, per poter usare il registro comunicativo più adatto e non commettere errori e ritrovarsi in situazioni scomode.
Spesso si utilizza per questo tipo di mediazione una lingua veicolare come l’inglese, ma ovviamente questo non presuppone che la sfera culturale sia sempre la stessa. Solitamente, si predilige una comunicazione più lineare e diretta con persone del nord europa e nord americane, mentre un atteggiamento più circolare e articolato con i cittadini asiatici, africani e sudamericani.
Problematiche e possibili incomprensioni
Durante una mediazione in ambito sanitario, possono presentarsi molteplici tipologie di incomprensione.
Queste incomprensioni possono essere di tipo linguistico, a causa di una terminologia diversa tra i vari paesi. Oppure metalinguistico, visto che una patologia può assumere significati simbolici diversi a seconda del contesto. Basti pensare alle principali cause di decesso: un cittadino occidentale potrebbe essere maggiormente spaventato da una diagnosi di tumore, mentre un africano sarebbe ben più preoccupato per una malattia infettiva. Le incomprensioni possono anche essere di tipo culturale, visto che alcune religioni potrebbero imporre obblighi e divieti che andrebbero a interferire con eventuali cure proposte.
Le competenze fondamentali
Il mediatore deve quindi essere consapevole della cultura dei soggetti coinvolti nello scambio comunicativo e adattare la propria mediazione sulla base delle caratteristiche fondamentali di tali culture. Deve quindi porsi determinate domande: il paziente ha fiducia nella tecnologia o ha maggiori aspettative verso le competenze del singolo medico? Dimostra una rassegnazione rispetto ai limiti della scienza? Tollera tempi di cura e guarigione incerti? L’approccio che predilige mette al centro l’individuo o il sintomo? Preferisce un coinvolgimento attivo nella comunicazione col personale sanitario o passivo in fase diagnostica?
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