“Non ce la farò mai.”
“Sono una fallita!”
“Lui è meglio di me!”
“Non ho tempo!”
“Lo farò domani, appena avrò più voglia!”
Ti ricordano qualcosa queste frasi?
A chi di noi non è mai capitato, durante il nostro percorso scolastico, universitario o lavorativo, di sentirci spaventati o bloccati all’idea di dover svolgere un compito gravoso?
Liste su liste, obiettivi su obiettivi, ma spesso la motivazione non è abbastanza forte o la concorrenza ci demotiva troppo, per riuscire ad avere quella voglia in più che ci serve per andare avanti.
Non solo ci sottovalutiamo o confrontiamo con gli altri, ma ci raccontiamo spesso delle scuse cercando di evitare le nostre responsabilità o, semplicemente, ci sentiamo frenati senza un apparente motivo.
Pensieri come questi vengono riconosciuti come “mental traps” ovvero trappole mentali.
Questi non sono altro che pattern mentali che vanno oltre il giudizio razionale ma che, se reiterati, possono compromettere tutte le buone intenzioni messe in campo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.
La domanda quindi sorge spontanea:
Non esiste un modo per riconoscere questi blocchi non appena iniziano ad insediarsi nella nostra testa?
Si possono superare prima che sia troppo tardi?
Fortunatamente sì!
Sono diversi gli studi nell’ambito della psicologia che hanno approfondito i temi dei bias o trappole mentali.
Qui possiamo definire quelle più comuni in tre categorie, ovvero:
Le convinzioni, il confronto e la procrastinazione.
- LE CONVINZIONI
Le convinzioni sono delle percezioni condizionate, ovvero delle convinzioni morali o intellettuali che abbiamo su noi stessi, sugli altri e sul mondo che ci circonda.
In poche parole, sono tutte quelle storie che ci raccontiamo, vere o illusorie che siano.
“Non sono abbastanza intelligente.”
“Non ho valore.”
“Sono un fallito!”
“Non ce la farò mai!”
Queste sono solo alcune delle frasi che fanno parte di questa categoria.
Sono false convinzioni che influenzano profondamente la nostra autostima, in quanto, la costante ripetizione di tali pensieri, porta ad un loro profondo radicamento dentro il nostro sistema mentale.
Pertanto, attraverso queste convinzioni, si rende più difficile il raggiungimento di qualsiasi obiettivo ci prefiggiamo con la conseguenza di influenzare negativamente la nostra vita e paralizzare il nostro agire.
Infatti, più ci ripetiamo queste frasi e più cominciamo a crederci.
Hai mai sentito una di queste frasi rimbombare nella testa poco prima di un esame o di un compito in classe?
Ti sei mai sentita/o risucchiata/o dentro un vortice di pensieri negativi, senza un motivo valido?
Se sì, ti invito a continuare a leggere quali sono i modi per superare queste convinzioni limitanti.
Il potere delle affermazioni positive
Le affermazioni positive sono affermazioni che ci ripetiamo per incoraggiarci e tirarci su di morale. Queste si basano su una ricerca, chiamata Self-affirmation Theory, teorizzata da Claude Steele negli anni 80, che si concentra su come gli individui si adattano alle informazioni o alle esperienze che minacciano il concetto di sé.
In seguito, ci sono stati diversi studi neuroscientifici su questa teoria che hanno portato ad approfondire quali sono i cambiamenti nel cervello quando facciamo delle auto-affermazioni positive.
Per approfondire ti invito a leggere questo articolo.
Ma come si fa quindi a rompere le catene di questa trappola mentale, che è la convinzione, attraverso le affermazioni positive?
- Accettare di avere torto: non è un passo facile, soprattutto se questi pensieri fanno eco dentro la nostra testa da anni. Persuadersi infatti che tali convinzioni siano sbagliate è il primo passo per cambiare il nostro schema mentale.
- Trasformare tutte le convinzioni negative in frasi positive: questo è importante in quanto porterà a riprogrammare il nostro modo di pensare e di conseguenza migliorerà la maniera in cui vediamo noi stessi e il mondo. E’ essenziale quindi evitare le frasi che contengono un’accezione di negazione, come ad esempio “non”, “nessun”, ecc.
- Frasi chiare, brevi e coincise: più le frasi sono semplici e chiare, più sarà facile ricordarle. Evitare quindi di utilizzare termini come: “potrò”, “farei”, “sarebbe” e formulare delle frasi che si basano su fatti realistici, veritieri e raggiungibili.
- Usare il verbo al presente: questo aiuta la mente a porre l’attenzione sul momento presente, sul “qui e ora”, piuttosto che su un futuro indefinito.
- Ripetere, ripetere, ripetere: la ripetizione costante di pensieri positivi aiuta a farci vedere noi stessi e il mondo in una prospettiva diversa e più ottimista. Il nostro cervello è composto da connessioni neurali, che vengono rafforzate attraverso la ripetizione. Le affermazioni positive ripetute si imprimono nel nostro inconscio e subconscio, creando nel tempo un cambiamento duraturo e profondo. La ripetizione è la base per superare esami universitari e imparare bene una presentazione o un discorso, no? Perché allora non dovrebbe funzionare anche per cambiare il nostro mindset?
Ecco quindi alcune frasi da prendere come esempio:
“Credo in quello che faccio!”
“Ce la posso fare!”
“Sono abbastanza intelligente!”
“Mi impegno ad imparare cose nuove.”
“Ho successo in quello che faccio!”
“Sono capace!”
Concentrarsi sui traguardi raggiunti e su ciò che possiamo fare nel presente per realizzare i nostri obiettivi futuri renderà più semplice trovare delle soluzioni pratiche.
Riuscire a riprogrammare la mente, cambiando il focus non è sempre facile, ma creare delle convinzioni a sostegno della nostra capacità di agire renderà migliore la nostra vita.
Si può raggiungere qualsiasi obiettivo ci si prefigge, anche se al momento non si hanno le capacità o le skills necessarie.
Per quanto possa essere una frase banale “volere è potere”, la fiducia di poter raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni sarà più facile con la convinzione che abbiamo sempre una scelta e che basta solo crederci veramente!
2. IL CONFRONTO
Una delle trappole mentali con cui abbiamo a che fare quasi ogni giorno è il confronto, conosciuto anche come “comparison trap”:
“Lei è meglio di me!”
“Lui è mille volte più intelligente!”
“Dovrei essere più capace.”
Spesso il costante confronto con gli altri deriva da una insoddisfazione interiore o da una bassa autostima. Questo ci spinge alla concorrenza e all’invidia.
Il confronto non fa altro che prendere le vittorie degli altri e i nostri stessi ideali come metro di valutazione del nostro successo, mettendo a dura prova i nostri rapporti con gli altri e con noi stessi.
Bisogna tenere presente che, molte volte, quando ci si confronta con qualcuno di successo quello che si nota è solo la punta dell’iceberg. Lo studio, il lavoro o i sacrifici che ci sono dietro non sono sempre noti. Per questo motivo, il confronto non è un metro di misura obiettivo.
Come fare, dunque, a cambiare questo pattern mentale?
Consapevolezza
Quando iniziamo a confrontarci con gli altri lo facciamo inconsciamente. Per cui è importante averne la consapevolezza e capire che ognuno ha il suo percorso di vita e che bisogna concentrarsi sui propri obiettivi, passo passo, senza perdere la motivazione.
I social media in questo non aiutano. Il continuo “scrollare” i profili di chi sembra avere una vita perfetta ci porta a farci sentire inferiori e incapaci, gettandoci in un vortice di autocommiserazione da cui è difficile uscire, se non si è in grado di rendersene conto.
Secondo uno studio condotto da Ethan Kross, Professore all’Università del Michigan:
“I social media possono anche essere una causa significativa di disagio, soprattutto quando suscitano confronti sociali e invidie dovute all’uso passivo di questi siti”.
Con “uso passivo” si intende proprio quel costante confronto con gli altri che ci butta giù e che ci fa abbassare la nostra autostima perché “troppo incapaci” o “poco intelligenti” rispetto agli altri.
Per cui, essere consapevole dei propri punti di forza e capire il proprio valore è la chiave per il successo personale, qualsiasi obiettivo decidiamo di raggiungere. Spesso, in questi casi, un digital detox potrebbe essere d’aiuto.
Leggi questo articolo per saperne di più sul digital detox!
Gratitudine
Iniziare ad essere grati per quello che si ha è importante per riuscire a cambiare prospettiva. Spesso ci concentriamo su quello che ci manca e su quello che non abbiamo ancora raggiunto.
Rendersi conto invece di dove siamo arrivati ci permette di essere più grati e di conseguenza più felici.
In questo caso è utile rispondere alle seguenti domande:
Quali sono i miei punti di forza?
Quali sono i miei punti deboli e cosa posso fare per rafforzare o migliorare questi aspetti e renderli più soddisfacenti?
L’importanza del viaggio
La vita non è altro che un viaggio. Ognuno di noi prende strade differenti, tutti sbagliamo ma abbiamo la possibilità, ogni giorno, di migliorarci e fare un passo in avanti verso i nostri traguardi.
Concentrarsi sul percorso piuttosto che sull’obiettivo è importante per rendersi conto che ogni piccola tappa che raggiungiamo è fondamentale nel cammino verso la realizzazione dei nostri propositi.
3. LA PROCRASTINAZIONE
All’ultimo posto, ma non per importanza, c’è la ben nota procrastinazione.
Procrastinare non è altro che il continuo rimandare le attività importanti preferendo quelle più piacevoli e meno rilevanti.
Questa è la scelta di “non scegliere” e rimandare un’azione, ovvero “fare domani quello che si potrebbe fare oggi”.
Tale comportamento ci rende incapaci di affrontare le scelte e prendersi le proprie responsabilità, influenzando la fiducia che abbiamo nei confronti delle nostre stesse potenzialità.
Le motivazioni di base del procrastinatore possono essere diverse, come ad esempio il disinteresse, la pigrizia, la paura dell’insuccesso o della responsabilità, ecc.
Quando procrastiniamo non facciamo altro che proiettarci nel futuro, perché probabilmente nel futuro avremo più voglia e saremo più attivi.
Per cui “al momento guarderò solo un’ultima puntata di Games of Thrones o scrollerò altri 10 minuti su Instagram e poi inizierò a studiare”.
Solo che le puntate su Netfilx sono diventate 3 e lo scrollare su Instagram è durato 1 ora, ma la voglia di studiare?
Quella non è ancora arrivata!
Iniziamo sempre con delle buone intenzioni, con frasi come “da domani sarò più diligente…”, ma questo ipotetico futuro in cui ci immaginiamo più attivi ed energici non arriverà.
Come fare quindi a rompere le catene di questa trappola mentale?
La regola dei 2 Minuti
Un modo semplice, ma molto efficace, per evitare di procrastinare e iniziare a darsi da fare è quella di fare il primo passo. Per questo può essere utile la regola dei due minuti, o “2-Minute Rule”.
Questa è una semplice strategia, ideata dall’autore James Clear, contro la procrastinazione. L’idea di base è quella di rendere le abitudini facili, con il solo scopo di iniziare a farle.
La cosa migliore è che bastano solo 2 minuti!
Infatti non appena si inizia a fare qualcosa, diventerà più facile continuare.
La regola funziona così:
- Vuoi leggere più libri? Inizia a leggere una pagina!
- Vuoi fare più sport? Indossa le scarpe da ginnastica e vai fuori!
- Vuoi imparare una nuova lingua? Scopri i nostri corsi linguistici!
Questa strategia non si basa tanto sugli obiettivi da raggiungere ma più sul processo stesso.
Da qualche parte si deve pur iniziare!
Capire le motivazioni
E’ bene fare un’autovalutazione cercando di capire se tutto questo procrastinare non sia altro che una scusa per non mettersi al lavoro.
Forse il non avere l’umore adatto è semplicemente una mancanza di strumenti per affrontare altre paure, come quella di fallire.
Capire il motivo iniziale che porta al non agire è infatti il punto d’inizio per affrontare la procrastinazione stessa.
I perfezionisti, ad esempio, spesso preferiscono evitare di svolgere un determinato compito piuttosto che farlo, secondo loro, in maniera imperfetta.
La disorganizzazione può essere un altro motivo che porta alla procrastinazione.
In questo caso, essere organizzati come creare una lista delle cose da fare o anche solo tenere in ordine la scrivania, può essere un buon inizio.
Persino l’indecisione, però, gioca la sua parte. Ad esempio, prefiggersi troppi obiettivi da raggiungere porta nella mente una grande confusione.
Questo, personalmente, mi capita spesso, vorrei fare così tante cose e raggiungere tanti obiettivi ma alla fine sono così confusa e demotivata che, non sapendo da dove iniziare, preferisco mettermi a fare tutt’altro.
Nonostante ciò, anche se quello che dobbiamo compiere ci sembri un’attività sgradevole o troppo noiosa, tanto prima si riesce a terminare e quanto prima si avrà modo di fare qualcosa di più piacevole!
Per cui, bisogna rivalutare la percezione che si ha su di una determinata situazione, in modo tale da poterla affrontarla anziché evitarla.
Sii gentile con te stessa/o
Procrastinare per troppo tempo ci fa sentire vuoti a fine giornata. Il senso di fallimento può essere molto grande e alla fine non si fa altro che incolparsi per non aver agito prima.
Essere gentili con sé stessi vuol dire accettarsi, prendersi le proprie responsabilità e non colpevolizzarsi per le azioni passate. Procrastinare è normale, tutti prima o poi “ci lasciamo andare”, questo però non è motivo per buttarsi ancora più giù.
Perdonarsi per aver procrastinato troppo in passato aiuta a sentirsi più positivi con sé stessi e ridurre la probabilità di procrastinare nel futuro.
Le trappole mentali sono tante, l’importante però è riuscire ad identificarle e capire che siamo esseri umani e, in quanto tali, vulnerabili e deboli. Non per questo però dobbiamo essere definiti dalle nostre convinzioni e dal nostro confronto con gli altri o tantomeno lasciarci abbattere dagli sbagli e dalle nostre azioni.
Tutti abbiamo dei momenti di alti e bassi e periodi in cui non abbiamo voglia di fare nulla, i cosiddetti “momenti no”. È proprio di fronte a queste situazioni che ci rendiamo conto di quanto spesso sia necessario prendersi una pausa da tutto e mettere in stand-by la corsa al raggiungimento dei propri obiettivi, per poi essere più carichi di prima!
L’importante è non perdere la motivazione!
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